Brano: [...]lpire con una grossa chiave inglese il partigiano Dino, ma questi gli scaricò addosso la rivoltella, freddandolo.
Da alcuni giorni si attendeva la reazione tedesca e questa si scatenò violenta la mattina del 16 giugno. I partigiani erano un centinaio, ma soltanto una cinquantina dotati di armi. I tedeschi, appoggiati da truppe di cosacchi e di fascisti, toccavano il migliaio e disponevano di armi pesanti. Un colpo di mortaio segnò l’inizio della battaglia, tra le sette e le otto del mattino. Bella la giornata, il sole illuminava già I fianchi della montagna. Al ritmo sordo del colpi di mortaio si unì il crepitio delle mitragliatrici e della fucileria. Le colonne nazifasciste avanzavano su varie direttrici in direzione di Buglio. I cosacchi per primi entrarono in paese, sparando all’impazzata anche dove nessuno si parava davanti a loro. Dietro venivano i tedeschi e poi i fascisti. La lotta fu breve, ma furibonda; contro la superiorità del numero e delle armi non era sufficiente il coraggio dei partigiani. Questi, dopo mezz’ora dall'iniz[...]
[...] il crepitio delle mitragliatrici e della fucileria. Le colonne nazifasciste avanzavano su varie direttrici in direzione di Buglio. I cosacchi per primi entrarono in paese, sparando all’impazzata anche dove nessuno si parava davanti a loro. Dietro venivano i tedeschi e poi i fascisti. La lotta fu breve, ma furibonda; contro la superiorità del numero e delle armi non era sufficiente il coraggio dei partigiani. Questi, dopo mezz’ora dall'inizio della battaglia, furono costretti a battere in ritirata, mentre le prime colonne di fumo si alzavano dalle case incendiate. Buglio era a ferro e a fuoco ».
I partigiani fucilati
« Il buon Clemente Valeni, benché Io avessero invitato ad abbandonare la posizione, non volle lasciare la mitragliatrice che aveva piazzato al Dosso e continuò a sparare finché, aggirato, non lo presero alle spalle. Venne portato presso il Mulino con altri 5 partigiani catturati (Bianchi, Bollina, Gabellini, Nicoletti, Zamboni, tutti ragazzi di Milano) e là furono fucilati. Un altro partigiano, il Reda, taciturno fornar[...]
[...] Clemente Valeni, benché Io avessero invitato ad abbandonare la posizione, non volle lasciare la mitragliatrice che aveva piazzato al Dosso e continuò a sparare finché, aggirato, non lo presero alle spalle. Venne portato presso il Mulino con altri 5 partigiani catturati (Bianchi, Bollina, Gabellini, Nicoletti, Zamboni, tutti ragazzi di Milano) e là furono fucilati. Un altro partigiano, il Reda, taciturno fornaretto di
Ardenno che nel corso della battaglia era stato ferito ad una coscia, fu preso alla "Sciaresa" (Ciliegia), località presso il cimitero di Buglio, e finito da un soldato tedesco. Il P asina, un ragazzo di Tal annona, di 17 anni, fu trovato sfigurato, quasi irriconoscibile, alcuni giorni dopi) in località Camen. I militi lo avevano cosparso di benzina e gli avevano dato fuoco. Alle fiamme avevano già dato tutto il paese: il 16 giugno bruciarono 36 case di abitazione e alcuni fienili.
lo raggiunsi e provvidi a trasportare al sicuro il Rizzo, e il trasporto fu un calvario per lui e per noi. Si avanzava con difficoltà per s[...]
[...] militi lo avevano cosparso di benzina e gli avevano dato fuoco. Alle fiamme avevano già dato tutto il paese: il 16 giugno bruciarono 36 case di abitazione e alcuni fienili.
lo raggiunsi e provvidi a trasportare al sicuro il Rizzo, e il trasporto fu un calvario per lui e per noi. Si avanzava con difficoltà per sentieri scoscesi, con un uomo gravemente ferito e dolorante sulle spalle. In quell’occasione morirono anche un bambino di nove anni e la bambina di due anni e mezzo che portava sulie spalle. Furono raggiunti dalle raffiche fasciste. L’ultima frase della piccola fu: "Marna, dò él ol Gis? — L’é in del — rispose la madre; e la bimba:
— Alora ’ndò à troal” (Mamma, dov’è Luigi? — È in cielo — Allora vado a trovarlo).
Bulgaria
Repubblica democratica popolare. Confinante con Romania, Jugoslavia (Serbia), Grecia e Turchia europea, ha una superficie di 100.927 kmq e una popolazione di 8.200.000 abitanti, composta per il 91 % di bulgari, il 6 % di turchi, il 2 % di zingari, il resto di rumeni e gruppi etnici minori. Religione predominante la cristiana ortodossa con minoranze musulmane e cattoliche.
I territori popolati dai bulgari fin dal VI secolo, dopo fiorenti periodi di vita statale autonoma, nel 1393 cadde[...]
[...] aspre e lunghe lotte, sotto la dominazione turca, che gli abitanti dovettero subire durante cinque secoli, fino al 1878. Numerose le rivolte popolari contro i turchi, per conservare la lingua, la religione ortodossa e le caratteristiche nazionali, fino a quelle « risorgimentali » del 1841, 1849, 1851, 1862, 1867 e 1876; la spietata repressione turca dei moti del 1876 offrì alla Russia l’occasione di intervenire, dichiarando guerra alla Turchia. La B., non ancora indipendente, vi partecipò come nazione; i turchi vennero cacciati ed ebbe inizio la riorganizzazione del nuovo stato bulgaro. L’affinità etnica, linguistica e religiosa, nonché gli aiuti russi alia lotta del popolo bulgaro contro la secolare oppressione turca, crearono vincoli di profonda simpatia tra i due popoli. Per contro, monarchi e governanti bulgari subirono sistematicamente l'influenza degli Imperi Centrali, al punto di trascinare il paese nella prima guerra mondiale, a fianco della Germania, deH'AustriaUngheria e della Turchia, avversando gli interessi nazio
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