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Il segmento testuale La B è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 4Entità Multimediali , di cui in selezione 3 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 432

Brano: [...]gli altri che le veniva dalla forzata promiscuità, dal dover assistere ai meschini litigi degli adulti, dallo sforzo di studiare per non perdere gli anni, e per superare il continuo terrore e la tristezza di quella prigionia.

L’ultima lettera è datata 1 agosto 1944; tre giorni più tardi la Gestapo irruppe nell'alloggio segreto, ne arrestò i rifugiati e li inviò tutti nei campi di sterminio tedeschi. Di essi, sopravvisse solo il padre di Anna; la bambina morì dopo 8 mesi a BergenBelsen.

Il suo quaderno, sfuggito alla perquisizione della Gestapo, fu ritrovato dagli amici nella casa del Prinsengracht. Pubblicato ad Amsterdam nel 1947, è stato tradotto in tutte le lingue e ha ispirato lavori teatrali e cinematografici. Da quelle pagine la voce di Anna suona limpida e ferma in una struggente affermazione di vita, contro i carnefici nazisti votati alla corruzione e alla morte. Per questo il libro venne subito riconosciuto come una testimonianza fondamentale, come l’atto di accusa più inesorabile contro i responsabili dell’atroce dramma eb[...]

[...]ra di sei milioni di ebrei morti nell l'olocausto nazista rischia di suscitare solo uno sgomento generico e astratto.

Bibliografia: Il diario di Anna Frank, Torino, 1954.

M.Ku.

Franzone, Alessio

Arrigo. N. nel 1909. Prese parte sin dai primi giorni alla Guerra di liberazione nelle file della Resistenza ligure. Partigiano combattente nella 3a Brigata Garibaldi « Liguria », divenne comandante, insieme al partigiano sovietico Griska, della Banda Italo Russa di Sabotaggio [B.I.R.S.) e successivamente della Brigata Garibaldi « Pio ». Partecipò alla liberazione di Genova.

È autore del volume Vento del Tobbio, pubblicato a Genova nel 1952.

La Banda italorussa

La «Banda Italo Russa di Sabotaggio» sorse nei pressi di Capriata d’Orba (Alessandria)

I '8.5.1944 (con un regolare atto scritto di costituzione) per iniziativa di alcuni ex prigionieri di guerra russi (Griska, Carlo, Nikolaj, Pietrino e altri presenti nella zona) e di alcuni italiani. La formazione, per esplicita decisione dei suoi promotori, non doveva superare la forza di 45 uomini, per « poter essere facilmente riforniti di armi, esplosivi e viveri, e anche per poter meglio occultarsi in una zona » già sottoposta a insidiosi rastrellamenti. La B.I.R.S. si riprometteva[...]

[...]on un regolare atto scritto di costituzione) per iniziativa di alcuni ex prigionieri di guerra russi (Griska, Carlo, Nikolaj, Pietrino e altri presenti nella zona) e di alcuni italiani. La formazione, per esplicita decisione dei suoi promotori, non doveva superare la forza di 45 uomini, per « poter essere facilmente riforniti di armi, esplosivi e viveri, e anche per poter meglio occultarsi in una zona » già sottoposta a insidiosi rastrellamenti. La B.I.R.S. si riprometteva di agire in stretto collegamento con il C.L.N., ma anche di sua iniziativa, « quando ciò si renderà necessario o lo si crederà opportuno ». Gli obiettivi da colpire erano costituiti principalmente da « ferrovie e treni, strade e ponti, linee telefoniche e telegrafiche, ecc. », e ciò per portare « il suo modesto contributo alla disfatta degli invasori ».

Frascati

Comune di 15.800 abitanti (12.600 nel capoluogo) in provincia di Roma. Durante la Guerra di liberazione subì drammatiche conseguenze per l’occupazione nazista; bersaglio di numerosi bombardamenti da parte [...]

[...]anti (12.600 nel capoluogo) in provincia di Roma. Durante la Guerra di liberazione subì drammatiche conseguenze per l’occupazione nazista; bersaglio di numerosi bombardamenti da parte deM'aviazione alleata, ebbe il 70 per cento delle abitazioni distrutte.

I bombardamenti dell’8 settembre

Dopo i rovesci subiti in Africa dalle truppe italotedesche, il feldmaresciallo Kesselring decise di por

tare la sede del suo quartier generale nella villa Biondi di Frascati (attualmente sede dell’Ospedale civico). Negli alberghi e nelle ville circostanti si insediarono gli uffici e i servizi dei Comandi dipendenti. La cittadina fu così trasformata in un vero fortilizio, a difesa del quale venne predisposto un sistema di batterie contraeree.

L’8.9.1943, intorno alle 13, come già era stato comunicato dagli Alleati al fuggiasco governo Badoglio, decine di squadriglie aeree angloamericane bombardarono a tappeto la cittadina. Gli abitanti, sorpresi nelle abitazioni all’ora del pranzo (il segnale di allarme venne dato pochi minuti prima che cadesse[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 399

Brano: [...]lpire con una grossa chiave inglese il partigiano Dino, ma questi gli scaricò addosso la rivoltella, freddandolo.

Da alcuni giorni si attendeva la reazione tedesca e questa si scatenò violenta la mattina del 16 giugno. I partigiani erano un centinaio, ma soltanto una cinquantina dotati di armi. I tedeschi, appoggiati da truppe di cosacchi e di fascisti, toccavano il migliaio e disponevano di armi pesanti. Un colpo di mortaio segnò l’inizio della battaglia, tra le sette e le otto del mattino. Bella la giornata, il sole illuminava già I fianchi della montagna. Al ritmo sordo del colpi di mortaio si unì il crepitio delle mitragliatrici e della fucileria. Le colonne nazifasciste avanzavano su varie direttrici in direzione di Buglio. I cosacchi per primi entrarono in paese, sparando all’impazzata anche dove nessuno si parava davanti a loro. Dietro venivano i tedeschi e poi i fascisti. La lotta fu breve, ma furibonda; contro la superiorità del numero e delle armi non era sufficiente il coraggio dei partigiani. Questi, dopo mezz’ora dall'iniz[...]

[...] il crepitio delle mitragliatrici e della fucileria. Le colonne nazifasciste avanzavano su varie direttrici in direzione di Buglio. I cosacchi per primi entrarono in paese, sparando all’impazzata anche dove nessuno si parava davanti a loro. Dietro venivano i tedeschi e poi i fascisti. La lotta fu breve, ma furibonda; contro la superiorità del numero e delle armi non era sufficiente il coraggio dei partigiani. Questi, dopo mezz’ora dall'inizio della battaglia, furono costretti a battere in ritirata, mentre le prime colonne di fumo si alzavano dalle case incendiate. Buglio era a ferro e a fuoco ».

I partigiani fucilati

« Il buon Clemente Valeni, benché Io avessero invitato ad abbandonare la posizione, non volle lasciare la mitragliatrice che aveva piazzato al Dosso e continuò a sparare finché, aggirato, non lo presero alle spalle. Venne portato presso il Mulino con altri 5 partigiani catturati (Bianchi, Bollina, Gabellini, Nicoletti, Zamboni, tutti ragazzi di Milano) e là furono fucilati. Un altro partigiano, il Reda, taciturno fornar[...]

[...] Clemente Valeni, benché Io avessero invitato ad abbandonare la posizione, non volle lasciare la mitragliatrice che aveva piazzato al Dosso e continuò a sparare finché, aggirato, non lo presero alle spalle. Venne portato presso il Mulino con altri 5 partigiani catturati (Bianchi, Bollina, Gabellini, Nicoletti, Zamboni, tutti ragazzi di Milano) e là furono fucilati. Un altro partigiano, il Reda, taciturno fornaretto di

Ardenno che nel corso della battaglia era stato ferito ad una coscia, fu preso alla "Sciaresa" (Ciliegia), località presso il cimitero di Buglio, e finito da un soldato tedesco. Il P asina, un ragazzo di Tal annona, di 17 anni, fu trovato sfigurato, quasi irriconoscibile, alcuni giorni dopi) in località Camen. I militi lo avevano cosparso di benzina e gli avevano dato fuoco. Alle fiamme avevano già dato tutto il paese: il 16 giugno bruciarono 36 case di abitazione e alcuni fienili.

lo raggiunsi e provvidi a trasportare al sicuro il Rizzo, e il trasporto fu un calvario per lui e per noi. Si avanzava con difficoltà per s[...]

[...] militi lo avevano cosparso di benzina e gli avevano dato fuoco. Alle fiamme avevano già dato tutto il paese: il 16 giugno bruciarono 36 case di abitazione e alcuni fienili.

lo raggiunsi e provvidi a trasportare al sicuro il Rizzo, e il trasporto fu un calvario per lui e per noi. Si avanzava con difficoltà per sentieri scoscesi, con un uomo gravemente ferito e dolorante sulle spalle. In quell’occasione morirono anche un bambino di nove anni e la bambina di due anni e mezzo che portava sulie spalle. Furono raggiunti dalle raffiche fasciste. L’ultima frase della piccola fu: "Marna, dò él ol Gis? — L’é in del — rispose la madre; e la bimba:

— Alora ’ndò à troal” (Mamma, dov’è Luigi? — È in cielo — Allora vado a trovarlo).

Bulgaria

Repubblica democratica popolare. Confinante con Romania, Jugoslavia (Serbia), Grecia e Turchia europea, ha una superficie di 100.927 kmq e una popolazione di 8.200.000 abitanti, composta per il 91 % di bulgari, il 6 % di turchi, il 2 % di zingari, il resto di rumeni e gruppi etnici minori. Religione predominante la cristiana ortodossa con minoranze musulmane e cattoliche.

I territori popolati dai bulgari fin dal VI secolo, dopo fiorenti periodi di vita statale autonoma, nel 1393 cadde[...]

[...] aspre e lunghe lotte, sotto la dominazione turca, che gli abitanti dovettero subire durante cinque secoli, fino al 1878. Numerose le rivolte popolari contro i turchi, per conservare la lingua, la religione ortodossa e le caratteristiche nazionali, fino a quelle « risorgimentali » del 1841, 1849, 1851, 1862, 1867 e 1876; la spietata repressione turca dei moti del 1876 offrì alla Russia l’occasione di intervenire, dichiarando guerra alla Turchia. La B., non ancora indipendente, vi partecipò come nazione; i turchi vennero cacciati ed ebbe inizio la riorganizzazione del nuovo stato bulgaro. L’affinità etnica, linguistica e religiosa, nonché gli aiuti russi alia lotta del popolo bulgaro contro la secolare oppressione turca, crearono vincoli di profonda simpatia tra i due popoli. Per contro, monarchi e governanti bulgari subirono sistematicamente l'influenza degli Imperi Centrali, al punto di trascinare il paese nella prima guerra mondiale, a fianco della Germania, deH'AustriaUngheria e della Turchia, avversando gli interessi nazio

399



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 173

Brano: Ebrei, Resistenza degli

di minacciare i governi tedesco e ungherese di rappresaglie contro

i loro connazionali residenti nei diversi paesi; di dare la massima pubblicità al rapporto di Bratislava e di chiedere una ferma condanna da parte della Santa Sede.

La B.B.C. di Londra parlò del rapporto nelle sue trasmissioni, ma per « ragioni tecniche » non fu intrapreso alcun intervento militare.

Il 14.8.1944, un rappresentante del ministero dèlia Guerra degli U.S.A. rispose, aJ Consiglio ebraico mondiale che chiedeva bombardamenti su Auschwitz, in questi termini: « Dopo aver studiato la situazione, è apparso evidente che una simile operazione potrebbe venire eseguita solo facendo ivi convergere un considerevole contingente di mezzi aerei essenziali al successo delle nostre forze ora impiegate altrove in operazioni decisive, e darebbe comunque un rendim[...]

[...]azisti fu ottenuta da un gruppo di giovani ebrei. Quel giorno gli ebrei del lager ricevettero l’ordine di consegnare gli indumenti in loro possesso e gli oggetti personali per indossare tutti una sorta di uniforme di tela. Nella tradizione del campo, quell’abbigliamento era già noto come « divisa per il colpo alla nuca ». Mentre

12.000 deportati non ebrei si trovavano riuniti sul piazzale dell’appelfo, 18 giovani ebrei ruppero una finestra della baracca dove erano stati rinchiusi con i loro compagni e corsero verso la piazza, scansando a pugni le guardie che cercavamo di fermarli e gridando: « Sparate pure, cani vigliacchi! ».

Di fronte alla massa degli altri prigionieri, il comandante del campo chiese ai giovani una spiegazione di quel gesto e poi negò che fosse stata ordinata la loro soppressione. Ai 18 giovani tu concesso di tornare tra i loro compagni. Le S.S. si ritirarono dal campo, consegnando

lo aH’amministrazione civile. Agli ebrei vennero restituiti gli effetti personali. Poche ore dopo essi dovettero lasciare il campo,[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine La B, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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